Chimera

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    AVVERTENZA: da qui spoiler 5^ stagione

    Capitolo XXIII: La spirale del tempo

    Spencer si svegliò. Aveva avuto ancora lo stesso incubo. La morte di Sarah. Si girò nel letto. Sapeva che lei non c’era, non c’era più da tanto tempo ormai. Poi ricordò che doveva alzarsi. Avrebbe fatto darti e questo non doveva succedere.
    Hotch aveva bisogno di tutti loro lì con lui. Si alzò di mala voglia, come oramai succedeva tutte le mattine da quando Sarah non faceva più parte della sua vita. Allungò la mano verso il comodino e prese l’orologio per metterlo. Gli occhi gli caddero sulla custodia di velluto blu. Il simbolo di tutto quello che aveva perso.
    Mentre finiva di vestirsi pensò che se le cose fossero andate in modo diverso, se Sarah fosse stata ancora con loro, Haley sarebbe stata ancora viva e Hotch non sarebbe stato aggredito dal mietitore. A Sarah sarebbe bastato uno sguardo a Foyet per capire che era lui l’S.I. a cui davano la caccia. Senza di lei la squadra non era più la stessa, tutti loro non erano più gli stessi.
    Lui aveva rischiato la vita già due volte e solo il pensiero che Sarah avrebbe voluto che lui continuasse a vivere l’aveva spronata a lottare. Ma ormai il suo mondo non aveva più senso. Prese il bastone e si avviò alla porta.

    Spencer era più partecipe degli altri al dolore di Hotch, capiva cosa voleva dire perdere la persona che ami. Ma sapeva anche che lui sarebbe tornato, come aveva fatto Spencer. Come gli aveva detto Sarah una volta, quando sei un profiler lo sei per tutta la vita. Era qualcosa che faceva parte di ognuno di loro
    Scortarono la bara di Haley e assistettero al funerale ognuno rannicchiato nel proprio dolore. Durante la veglia funebre erano stati costretti a partire per un caso urgente a Nashville e ora erano di ritorno a casa.

    Entrarono nell’openspace tutti insieme. Spencer e Emily si diressero alle loro scrivanie ma si fermarono di colpo. Sulla scrivania di Sarah (non riuscivano a definirla in altro modo) c’erano una borsa da viaggio e uno scatolone per gli effetti personali.
    Un nuovo profiler si sarebbe unito alla squadra e avrebbe rimpiazzato Collins. Spencer abbassò il capo e andò a sedersi alla propria scrivania, non c’era nulla che lui potesse fare.
    Morgan corrugò la fronte.
    - Nessuno mi ha parlato di un nuovo membro della squadra. Questo è un altro tiro mancino della Strauss. Ma io non l’accetto!
    - Morgan ragiona – intervenne Rossi – ormai sono passati otto mesi, cos’altro poteva fare la capo sezione? Pensi che per lei sia facile rimpiazzare sua nipote, viste le circostanze?
    - Almeno avrebbero potuto avere il buongusto di lasciare libera la sua scrivania, non ti sembra? Un rimpiazzo per Collins e gli danno la sua scrivania? Ti sembra una cosa ben fatta? Ma ora la Strauss mi sentirà.
    Detto questo partì di gran carriera verso l’ufficio della capo sezione. Spencer non disse nulla. Non importava che al nuovo venuto assegnassero quella o un’altra scrivania. Ormai non importava più. Lei non sarebbe tornata e quello era un dato di fatto. Ricordava ancora le ultime parole che gli aveva detto il dottore quattro mesi prima… cosa cambiava quella o un’altra scrivania?
    Non avrebbe mai dimenticato le parole del dottore ne il momento in cui il suo cervello le aveva elaborate, capendone il significato profondo.

    A volte basta un attimo per scordare una vita ma a volte non basta una vita per scordare un attimo
    Jim Morrison


    Fine


     
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23 replies since 9/9/2010, 20:09   1231 views
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