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Rabb-it

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  1. rabb-it
     
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    Undicesimo capitolo



    Pace.
    Era la parola conclusiva del libro che stava leggendo.
    Ora avrebbe dovuto metterlo via, ed affrontare di nuovo quelle donne.
    L’ansia di quello che poteva essere capitato a Spencer non le aveva dato tregua un solo istante, ma il libro le aveva evitato conversazioni imbarazzanti. I libri erano il suo filtro sul mondo.
    Almeno quando non c’era in ballo la vita di suo figlio.
    Lei sapeva bene di essere la madre schizofrenica di un agente dell’efbiai, sapeva quanto il lavoro importasse per suo figlio.
    Era stato il più giovane agente assunto all’agenzia, era stato il più giovane in un sacco di cose il suo Spencer.
    Era dovuto crescere in fretta, anche a causa sua, e non solo per il Quoziente Intellettivo altissimo.
    Aveva dovuto prendere decisioni dolorose da solo, senza un padre; ora pareva che solo non fosse più.
    La cosa la rasserenava. Almeno in parte. Era complicato a volte, essere lei.

    Alzò lo sguardo sulla donna bionda che le era vicina, quella che per prima era entrata nella stanza.

    “Non dovreste chiamare gli altri e domandare loro se hanno scoperto qualcosa?”
    JJ rimase stupita, credeva che non avesse nemmeno visto Hotch e Rossi che erano rimasti fuori dalla porta e si erano diretti alla polizia appena avevano capito che Spence non era lì con la madre.
    Lei ed Emily avevano fatto un cenno, per non mandare troppo in ansia la donna, ma lei li aveva visti.
    Il tempo di riprendersi dallo stupore per il silenzio della donna, durante l’ora che avevano passato in sua compagnia, e il telefono di JJ prese a squillare.
    Poche parole, un sorriso.
    E potè tranquillizzarla.

    “Lo hanno trovato, sta bene, stanno venendo qui.”
    Le passo il telefono.
    “Spencer? Stai bene tesoro, cosa è capitato? Va bene, ne parleremo poi. Sì, sto tranquilla, ora.”
    Sorrise serena.
    Ora che aveva sentito la sua voce l’ansia che l’attanagliava si era disciolta, evaporata.
    Adesso sì che l’ultima parola del libro aveva senso anche per lei.
    E poco importava di non sapere cosa era successo, l’importante era che stesse bene.
    Il resto sarebbe venuto poi. E forse nemmeno l’avrebbe riguardata.

    Ridiede il telefono a JJ e andò a mettere il libro nel suo posto sulla piccola libreria.
    Emily rimase a guardarla senza una parola.
    Domandandosi come avesse fatto a tenersi per se i dubbi e le domande, visto che si era accorta anche degli altri.
    A volte era difficile capire a cosa stesse pensando il genietto, ora sapeva da chi aveva preso.
    Imperscrutabili Reid.
    Guardò JJ e le due donne si scambiarono un sorriso di sollievo all’idea di stare per risolvere tutto.
    Forse.

    Continua...

    Edited by rabb-it - 9/7/2010, 21:41
     
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