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Rabb-it

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  1. rabb-it
     
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    Capitolo 13



    “Esaurito, io ti dico che è esaurito!”
    “Non si chiama più esaurimento Derek…”
    “Senti chiamalo come ti pare, non ha ragioni per non farmi tornare in servizio, non di logiche almeno. Ho passato i test. Ho di nuovo il totale controllo dei miei riflessi. Trovami una sola ragione logica per non riammettermi in servizio.”
    “Ti fidi di Hotch? Io sì, e se ritiene che ti serva una settimana di riposo extra io fossi in te ne approfitterei.” Disse Rossi.
    “Oh ma lo sto facendo, mi sto prendendo la prima sbronza da quando mi hanno dimesso due mesi fa. Non è approfittarne questo? Ah… tenete me e Reid lontani dalle scale, grazie.”
    “Non fa ridere per niente.”
    Fu il lapidario commento di Spencer, ma non aveva finito.
    “Forse è per questo che Hotch non vuole che torni in servizio, ha capito che sei ancora arrabbiato con me e vuole che prima lo ammetti.”
    Derek non era così ubriaco da non percepire l’ansia nella voce dell’amico.
    “Vuoi sapere con chi sono veramente arrabbiato? Con l’idiota che si specchia al di là del bancone –disse indicandosi con il bicchiere di birra mezzo vuoto che aveva in mano- che non è stato attento a dove metteva i piedi e a cosa diceva la lingua. Devo essermi impegnato parecchio per farti irritare al punto di spintonarmi, ma non vuoi dirmi cosa ho detto di tanto terribile. E non ci credo che non te lo ricordi. Dici che è stato un incidente, dimmi cosa ti ho detto.”
    Emily e Rossi osservarono in silenzio lo scambio tra i due, la donna aveva notato l’uomo che stava bevendo da solo, e senza esitazione aveva avvertito gli altri di raggiungerla.
    Rossi era arrivato per primo, ed insieme avevano cercato di calmare l’ira dell’uomo, poi era arrivato Reid.
    Penelope non era ancora arrivata, JJ stava entrando in quel momento nel locale.
    In tempo per vedere Reid cercare una risposta plausibile su quello che era capitato.
    Lui non era sicuro che conoscere i dettagli avrebbe migliorato l’umore di Derek.
    Forse avrei solo dovuto dargli ragione, quando diceva che Hotch era irragionevole e lasciar cadere il discorso, ma ora è tardi. Mi ha messo con le spalle al muro.
    In senso solo metaforico, per fortuna.
    “Era una cosa sciocca, fossi stato più riposato non me la sarei presa tanto.”
    “Visto che te la ricordi. Sputa il rospo!”
    “Derek, lascialo stare, non siete stati abbastanza male in questi mesi, perché rivangare?”
    “Perché voglio sapere. Cosa sa Hotch che io ignoro. Perché io davvero non me lo ricordo! Maledizione. Perché tu ad Hotch lo hai detto, vero?”
    Spencer si concentrò su una goccia di condensa che stava scivolando lungo il suo bicchiere di analcolico.
    Come ogni persona in cura per una dipendenza doveva evitare gli alcolici, che possono causarne di altro tipo.
    In quel momento sentiva un gran bisogno di qualcosa di forte, ma sapeva che non poteva.
    Deglutì un paio di volte.
    Poi fissò Derek, a lungo, e prese a parlare.
    “Sì, Hotch lo sa. Ho dovuto dirgli tutto. E gli ho chiesto di non dirtelo, visto che non ricordavi mi sembrava la cosa migliore. Eri ubriaco e io ti avevo irritato, come so fare sempre molto bene. Te ne sei uscito con una cosa che mi ha fatto infuriare. Ma onestamente preferirei dimenticarmela pure io.”
    “Dopo che me l’avrai detta ce la potremo dimenticare entrambi.”

    Emily fece un cenno agli altri e si allontanarono di qualche metro, per lasciare a Reid la privacy necessaria, il barista era impegnato altrove e il locale era semivuoto.
    Osservarono Derek trasalire mentre Reid spiegava.
    Scosse la testa come incredulo davanti a quello che gli stava dicendo Spencer.
    Non erano certi che entrambi avrebbero dimenticato, ma almeno non ci sarebbero state zone d’ombra, che sembravano irritare profondamente Morgan.

    Arrivò Penelope, che vedendoli discosti dai due uomini capì al volo la situazione ed andò nella loro direzione.
    “L’ennesimo chiarimento? Quando finirà questa storia?”
    “Quando Hotch farà tornare Derek in servizio attivo, non prima, penso.”
    “Non saprei, forse lui esagera, ma un pensierino a mandare in vacanza Hotch io ce lo farei. In questi mesi la mancanza dell’appoggio di Derek si è fatta sentire, e non dimentichiamoci che un certo vicedirettore non perde occasione per rimarcarlo. E per distaccare JJ presso altre unità, come non fossimo già abbastanza sotto organico.”
    Emily e Rossi non potevano essere più chiari.
    I bastoni tra le ruote all’unità la Strauss li aveva sempre messi, ma negli ultimi due mesi si era applicata parecchio, JJ sospirò pensando a quello che sapeva, e che non poteva ancora condividere con gli altri.
    Era una situazione insostenibile.
    Troppe crepe nell’unità da quando c’era stato l’incidente.
    Dovevano trovare una soluzione.

    Derek sì alzò dal suo posto al bancone ed uscì all’aperto.
    Reid lo seguì, facendo cenno agli altri di rimanere dov’erano.
    Li osservarono parlarsi ancora concitatamente dalla finestra. Erano un po’ in ansia, ma Reid era parso tranquillo del fatto suo.
    Videro Derek portarsi una mano davanti agli occhi. Reid gliela fece abbassare.
    Scuotendo la testa davanti alla caparbietà del giovane, Derek lo strinse a se in un abbraccio fraterno.
    Forse il chiarimento c’era stato, forse la fine della storia era arrivata.

    SPOILER (click to view)
    E invece no! Continua... :B):
     
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