QUALCHE NOZIONE DI CRIMINAL PROFILING

CURIOSITA' SUL CRIMINAL PROFILING

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  1. BAMBOLINA
     
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    CIAO A TUTTI, PENSAVO DI POTER DARE IL MIO CONTRIBUTO NEL POTER DARE QUALCHE NOZIONE SU QUESTA NUOVA DISCIPLINA.. CHE NE DITE?

    VISTO CHE IN OGNI PUNTATA NE SENTIAMO PARLARE..MA POI ALLA FINE COSA è IL CRIMINAL PROFILING? QUANDO NASCE? QUALI SONO LE SUE CARATTERISTICHE? SAPPIAMO CHE NASCE NEGLI USA, E IN ITALIA INVECE? ...

    CHE NE DITE? VI PUò INTERESSARE CARI MINDS FANS?
     
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  2. BAMBOLINA
     
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    [Prima regola Clarice: semplicità. Leggi Marco Aurelio: di ogni singola cosa chiedi che cos'è in sé, qual è la sua natura. Che cosa fa quest'uomo che cerchi? Clarice "Uccide le donne." .."No, questo è accidentale. Qual è la prima cosa che fa, uccidendo che bisogni soddisfa?”..” Rabbia, accettarsi socialmente, frustazione sessuale".."No, Clarice. Desidera."
    “Il silenzio degli innocenti





    [size=7]Ciao Ragazzi.. vi do qualche piccola nozione sull'argomento.. sperando di fare cosa gradita a tutti gli appasisionati di questa serie, così da conoscere più da vicino cosa è questa tecnica.. ecco qualche piccola "pillola", ma se volete ne scriverò ancora:

    Jhon Douglas definisce il profiling come “identificazione delle principali caratteristiche del comportamento e personalità di un individuo, basate sull’analisi delle peculiarità del crimine commesso”.
    Nel 1995 Copson” Approccio della Polizia investigativa volto a fornire la descrizione di un autore sconosciuto di reato, basandosi sulla valutazione dei più piccoli dettagli della scena del crimine, della vittima e di ogni altro utile particolare”
    Nello stesso anno Burgess : “sottocategoria dell’analisi investigativa criminale destinata a determinare:
    - Le condizioni psicologiche dell’autore
    - L’analisi delle cause della morte
    - Le strategie investigative più opportune

    OBIETTIVI DELLO STRUMENTO
    Una valutazione sociale e psicologica dell’offender
    Una valutazione psicologica dei reperti rinvenuti in possesso dall’individuo sospetto
    Una consulenza offerta agli investigatori sulle strategie di interrogatorio più efficaci

    ELEMENTI DA IDENTIFICARE PER LA COSTRUZIONE DI UN PROFILO
    Età, sesso, razza
    Stato coniugale
    Status socio –economico
    Lavoro, storia occupazionale
    Residenza in relazione alla scena del crimine
    Intelligenza , risultati scolastici
    Stile di vita adattamento sociale
    Ambiente di provenienza
    Aspetto e cura della persona
    Precedenti contatti con la giustizia
    Caratteristiche di personalità
    Caratteristiche patologiche
    Adattamento sessuale
    Mezzo veicolare utilizzato
    Movente
    DALLA SCENA DEL DELITTO:
    Luogo di rinvenimento e sue caratteristiche
    CARATTERISTICHE VITTIMOGENE:
    Dati anagrafici
    Stile di vita
    Zona in cui è stato rinvenuto il cadavere
    Descrizione del cadavere
    Connotati fisici
    Analisi degli indumenti e degli accessori
    Costrizioni
    Eventuali violenze sessuali
    Eventuali mutilazioni del corpo
    Causa della morte
    Caratteristiche delle lesioni e loro localizzazione
    MEZZI LESIVI:
    Loro rinvenimento o meno
    Tipologia
    Idoneità
    [/size]

    AMBITI DI APPLICAZIONE
    Omicidio singolo
    Omicidi
    Analisi della vittima
    Analisi delle lesioni
    Localizzazione geografica
    Localizzazione temporale di serali
    Omicidi di massa (medesimo luogo unico evento)
    Omicidio compulsivo
    Stupro
    Incendio doloso
    Attentato dinamitardo

    CARATTERISTICHE DELLA FIGURA DEL PROFILING NEGLI STATI UNITI
    Appartenenti alle forze dell’ordine
    Psicologi forensi
    Psichiatri forensi
    Criminologi
    [sensitivi]????

    APPROCCI: FBI
    Il criminal profiling nasce negli anni ’70 all’Accademia di Scienze del Comportamento di Quantico in Virginia. I profiler americani per la prima volta presentarono una discriminazione tra i serial killer organizzati e disorganizzati e quindi tra scena del crimine organizzata e disorganizzata.
    - L’autore organizzato come colui che studia, pianifica e premedita il delitto nei minimi particolari non lasciando nulla al caso e soprattutto lasciando una scena del delitto pulita senza traccia dell’autore e senza arma del delitto.
    - L’autore disorganizzato è colui che non pianifica il delitto ma agisce secondo l’impulso e lascia la scena del delitto carica di tracce, e magari anche l’arma del delitto utilizzata con impresse le sue impronte.
    Queste definizioni nella realtà di tutti i giorni non sono però così nette per cui quasi sempre accanto ad elementi di organizzazione ci sono elementi di disorganizzazione. Queste discriminazioni sono accettate da un punto di vista teorico ma poco rilevanti nel campo pratico)

    (CRITICA: la distinzione organizzato –disorganizzato insinua che l’autore del reo organizzato sarebbe sempre sano di mente nel momento in cui commette l’omicidio mentre l’autore disorganizzato sarebbe incapace di intendere e di volere al momento della commissione del reato. Questa affermazione non può essere condivisibile in quanto la persona organizzata può comunque essere affetta da una patologia mentale come è possibile che un soggetto sia perfettamente sano di mente ma aver lasciato una scena del crimine disorganizzata.

    I profiler dell’F.B.I sono anche gli autori di un testo famoso che è il Crime Classification Manual, un manuale che standardizza per la prima volta il linguaggio e la terminologia utilizzata nel sistema della giustizia; questo testo classifica le principali caratteristiche degli autori di reato e delle vittime di omicidio, aggressione sessuale, incendio doloso.
    La formula alla base dell’approccio statunitense e quindi la seguente:
    ANALISI DELLA SCENA DEL CRIMINE
    +
    ANALISI VITTIMOLOGICA
    =
    PROFILO PSICOLOGICO E COMPORTAMENTALE DEL CRIMINALE


    LA SCUOLA DI LIVERPOOLQUALE
    La scuola di Liverpool è fondata da David Canter. L’assunto di base di tale Scuola è detta “teoria della sfaccettatura”, secondo la quale numerosissime variabili entrano in gioco nella definizione del profilo psicologico/criminologico di un autore di reato; la selezione delle stesse da parte del profiler influenzerà il tipo di indagine, dunque il tipo di risultato. Tale scuola individua inoltre le modalità di interazione tra autore e vittima:
    1) Coerenza interpersonale: modalità analoghe alle altre operazioni;
    2) Il tempo e il luogo dell’aggressione sono scelte consapevoli dell’aggressore;
    3) Le modalità di esecuzione consentono il riferimento degli offender in categorie;
    4) La carriera criminale;
    5) Conoscenze investigative da parte dell’offender
    Lo studio dei reati sessuali viene svolto tenendo in considerazione le seguenti variabili:
    1) Tentativi di entrare in rapporto con la vittima
    2) Comportamento esclusivamente sessuale
    3) Violenza manifesta
    4) Interazione personale
    5) Intenzione esclusivamente criminale

    L’approccio di Ronald e Stephen Holmes
    Essi sostengono che il profilo debba perseguire i seguenti obbiettivi:
    1) Valutazione psicologica e sociologica dell’offender;
    2) Valutazione psicologica degli effetti personali del presunto colpevole
    3) Suggerimento strategie per l’interrogatorio
    Secondo questi Autori lo strumento potrà essere applicato alle seguenti tipologie di reato:

    1) Torture in casi di aggressioni sessuali
    2) Eviscerazione della vittima
    3) Attività sessuali o mutilazioni post-mortem
    4) Incendi senza apparente motivo
    5) Stupri
    6) Crimini rituali e satanici
    7) Pedofilia
    Gli assunti base della Scuola sono:
    1) La personalità non cambia radicalmente nel tempo
    2) Il comportamento riflette la personalità
    3) Persone diverse con comportamenti simili si comportano in modo simile


    LA REALTà ITALIANA ? UNITà DI ANALISI DEL CRIMINE VIOLENTO (UACV)
    Nel 1994 a Roma, sulla base della forte crescita di omocidi seriali e senza apparente movente, anche in Italia si ritiene opportuno che la Polizia di Stato, nell’ambito dei propri compiti istituzionali di prevenzione del reato e di tutela della pubblica sicurezza, affrontasse questo fenomeno sul nascere, per prevenire una sua concreta espansione nel territorio.
    A tale scopo il Capo della Polizia, Direttore Centrale della Polizia Criminale, diede incarico al Servizio di Polizia Scientifica di intraprendere uno studio per la realizzazione di una struttura specializzata nell’analisi del crimine violento, che potesse fungere da supporto all’attività degli organismi investigativi nei casi di delitti di particolare efferatezza e senza apparente movente.
    Lo studio e la realizzazione pratica del progetto furono affidati alla sezione indagini speciali, cioè all’Ufficio del Servizio di Polizia Scientifica impiegato nella ricerca di nuove metodologie da applicare all’investigazione criminale, anche attraverso l’impegno di tecnologie avanzate e informatiche. Dopo un lungo confronto anche con le strutture ecquivalenti delle principali polizie straniere veniva realizzata una nuova struttura multidisciplinare dalle caratteristiche innovative suddivisa in quattro settori specialistici:
    - Esame della scena del crimine
    - Analisi della scena del crimine
    - Analisi delle informazioni
    - Analisi del comportamento
    Con il nome di UACV.
    Scopo dell’unità è di supportare gli organismi investigativi e l’Autorità Giudiziaria attraverso un attività di studio , analisi ed elaborazione di tutte le informazioni disponibili nel caso di:
    - Omicidi senza apparente movente e/o di particolare efferatezza
    - Omicidi di carattere seriale, cioè riconducibili ad un uinico autore
    - Violenze sessuali di carattere seriale, cioè riconducibili ad un unico autore
    - Rapine in ambiente video controllato

    MODUS OPERANDI E FIRMA: QUANTE VOLTE NE ABBIAMO SENTITO PARLARE GUARDANDO I CASI DEI NOSTRI BENIAMINI? ECCO COSA VUOL DIRE:
    IL MODUS OPERANDI sono tutte quelle azioni compiute dall’autore e finalizzate alla commissione dello stesso. Esso tenderà ad affinarsi con il tempo e soprattutto con l’aumento della pratica e dell’esperienza dell’autore.
    LA FIRMA: tutte quelle azioni non finalizzate alla realizzazione del reato, ma che l’autore pone in essere al fine, appunto il firmare il reato stesso, cioè di far si che gli inquirenti possano ricondurre tutti i reati con determinate caratteristiche ad un'unica mano. Essa tenderà per definizione ad essere sempre uguale
     
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1 replies since 28/8/2015, 21:28   108 views
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