I go to say goodbye

Ziva Prentiss - No spoiler

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  1. Ziva Prentiss
     
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    Autore: Ziva Prentiss
    Titolo: I go to say goodbye
    Rating: Verde
    Categoria: Introspettivo
    Avvertimenti: One-shot,
    Personaggi/coppia: Emily Prentiss/Ian Doyle

    Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono di Jeff Davis. Criminal minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.

    Note:

    Dedico questa OS a Ronnie89 e tutte le fan di questa ship!

    I go to say goodbye



    -Tu non ci hai mai pensato?- chiese lui con un sorriso.
    -Ad avere un figlio?- lei rise -È un po' difficile col mestiere che facciamo, non credi?
    -Forse ti serve l'uomo giusto con cui farlo e un figlio che sia pazzo di te.




    Arrivai fino al cancello di ferro battuto e lo osservai per qualche istante prima di decidermi ad oltrepassarlo.
    Non avevo ancora trovato il coraggio di venire a trovarti.
    Una volta provai, un venerdì sera al ritorno da un caso finito in tragedia. Arrivai fino al parcheggio con la mia auto ma, all'improvviso e senza un apparente motivo, feci retromarcia e ritornai a casa. Probabilmente, avevo solamente paura. Sì, paura di capire finalmente cosa provava il mio cuore per te. Paura che, se avessi visto il luogo in cui il tuo corpo dormiva, avrei versato quelle lacrime che non ero riuscita a far scivolare sulle miei guance, un anno prima.
    Invece, quel pomeriggio di luglio, ci ero riuscita. Avevo attraversato il cancello ed avevo percorso il vialetto di ghiaia bianca fino a raggiungere quella spoglia lapide che bruciava sotto il sole cocente.
    Mi avvicinai alla pietra levando il cappello in segno di rispetto e, una volta lì, feci scivolare il mazzo di gigli dentro ad un vasetto vuoto.
    Senza motivo, iniziai a sentire un brivido freddo lungo la schiena e gli occhi iniziarono ad annebbiarsi. Fissai la lapide: non c'era nulla che ti ricordasse. Chiunque fosse passato avrebbe visto una stele chiara, liscia e spoglia, senza foto con solo il tuo nome inciso in nero: Ian Doyle.
    Mi inginocchiai davanti a te cercando di ricacciare indietro le lacrime che avevano iniziato a pungermi gli occhi. Ripensai ai momento in cui, grazie a te, mi ero sentita felice, voluta ed amata davvero da qualcuno. Serrai le palpebre mentre sentivo una lacrima scivolare silenziosa lungo la mia guancia: era come se tutti i miei sforzi, tutti i miei tentativi di allontanare dalla mia mente il tuo volto stessero venendo meno. Il mio cuore, ogni notte, ritornava a quel giorno quando tu, sdraiato terra, ti toccavi il collo ferito. Sanguinavi.. sanguinavi tanto...
    Per te non c'era più nulla da fare. E tu lo sapevi. Io stringevo tuo figlio fra le braccia e ti osservavo, osservavo la tua mano abbandonare la tua ferita e stendersi debolmente verso Declan. Hai chiesto perdono, hai chiesto perdono a tuo figlio come se stessi chiedendo al tuo piccolo di liberarti finalmente dal male che avevi fatto.
    Non ho pianto, ma avrei tanto voluto farlo. Hai trovato la forza di chiedere perdono al tuo amato bambino ed io, invece, non sono stata in grado di chiederti perdono per averti ingannato.
    Tu mi hai aperto il tuo cuore, ti sei innamorato di me, mi hai dato tutto, persino tuo figlio ed io non ho saputo far altro che portarti via il tuo bambino e fuggire lasciando che ti torturassero.
    - Ho dovuto farlo e, - mormorai ad un tratto lasciando finalmente che le lacrime mi bagnassero il viso, oramai non potevo più fermarle, era giusto così - credo che, dentro di te, sapessi che era la cosa giusta da fare. - rimasi in silenzio per qualche istante, poi, dopo aver indossato gli occhiali da sole, aggiunsi - Sì. Ci ho pensato tanto ad avere un figlio. Con te. Ma le circostanze, il nostro lavoro non ci ha mai permesso di creare una vera famiglia. Ian - dissi mentre sentivo la voce che mi si spezzava in gola - avrei voluto prendere te e Declan e portarvi via. Portarvi lontano, in un paese dove nessuno ti avrebbe cercato e, una volta là, incominciare una nuova vita. - passai una mano sulle guance per asciugarle - Ma tutto è corso così in fretta. Siamo morti entrambi, io sono riuscita a ritornare a sconfiggere la morte, tu, invece, no.
    Distolsi lo guardo dalla tua lapide ed osservai il cielo. Ricordai quanto ti piaceva passeggiare nel prato della tua villa toscana e fermarti ad osservarlo facendo divertire Declan mentre gli raccontavi storie fantastiche sulle strane forme di nuvole che si componevano lassù. Ora, anche te sei fra quelle nuvole - Non sono venuta al tuo funerale. Mi sono fermata sul cancello, non sono riuscita ad oltrepassarlo.. sono una vigliacca, Ian. Lo so, lo sai. Non ti ho potuto salutare o, forse, non ho voluto. Volevo tenerti qui, nel mio cuore, e ricordarti per sempre con quel sorriso che, ogni giorno, mi donavi quando mi svegliavo la mattina e tu eri lì, al mio fianco, ad accarezzarmi i capelli.
    Con un tenero gesto, imitai il tuo: carezzai la lapide e sfiorai lentamente le lettere nere che componevano il tuo nome percependo, sotto la pelle, il vuoto dell'incisione. Un vuoto che ritrovai nel mio cuore.
    Mi alzai. Non riuscivo più a sopportare il battito del mio cuore in gola. - Sono venuta per salutarti, Ian. Ma non voglio dirti addio, il mio sarà un arrivederci. Non so se esiste un inferno e un paradiso ma, sono certa, che anche se esistessero, noi due ci rincontreremo. Ho peccato anche io. Come te. - chiusi gli occhi e mi voltai lentamente e con titubanza come se qualcuno mi stesse osservando. Percepii qualcosa di caldo sulla spalla, poi una calda folata di vento. Sorrisi senza motivo e tornai da dov'ero venuta.
    'Arrivederci, Ian.'
     
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    Ma che bella che è *_________________*
    Non ho fatto mai mistero di amare questa coppia per tutto quello che forse sarebbe potuto succedere se le circostanze fossero state differenti e tu lo hai mostrato alla grande con questa oneshot dolcissima e davvero intima. Bella davvero e sempre complimenti!
     
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  3. Ziva Prentiss
     
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    Grazie mille!!! =)
     
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  4. Pur
     
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    La fine di un amore lascia un vuoto enorme e tu sei riuscita a dar voce a questo immenso dolore.
    L'impossibilità di dire addio ad una persona ti lacera dentro, il non poter fare delle cose, prendere delle decisioni, giuste o sbagliate che siano, pesa come un macigno nello stomaco di Emily, solo i ricordi del sorriso di Ian, delle sue carezze e la convinzione che un giorno le loro anime si uniranno nuovamente, le dona un po' di pace.
    Una one toccante e molto bella, complimenti.
     
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3 replies since 28/6/2012, 18:03   129 views
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