10x12 - Anonimo

Episodio in puro stile Joe Mantegna. Se dirige lui, l'arma del delitto è una pistola e c'entra l'esercito in qualche modo. Ma la mia non vuole assolutamente essere una ctitica! Dico solo che come Gubler ha il suo stile sempre ben presente nei suoi episodi, così è anche per Joe.
Stavolta ovviamente in più c'era anche il tributo che ha voluto rendere al suo grande amico Meshach. Onestamente, pur non essendo un personaggio fondamentale nella storia, che comunque non si vedeva spesso, devo dire che pensare che si è ritratta la morte di un personaggio il cui attore è realmente morto (tra l'altro lasciando anche la stessa causa del decesso) fa un certo effetto. Il dolore era reale.
È stato bello sapere che alla fine Harrison sia riuscito a ricucire completamente il suo rapporto con il figlio, a tal punto da essere l'unico con cui si è confidato sulla sua malattia. E amo come riescano a tirare sempre le fila del discorso, anche a posteriori, in maniera per nulla forzata. Il sergente Scott sapeva da più di un anno della sua malattia, ed ecco la frase 'Ecco perchè voleva così tanto riallacciare i rapporti con te e conoscere suo nipote'. Si regge sempre tutto e perfettamente, nonostante noi sappiamo benissimo che quando quell'episodio fu fatto non c'era in mente l'idea di far fuori il personaggio.
Mi è piaciuto anche il fatto che non si sia crollati nell'eccessivamente drammatico ed enfatico, ma anzi si sia sempre trovato spazio per sorrisi e battute. E il rapporto di Dave con sua figlia mi piace un mondo. Non tutti sarebbero riusciti in così breve tempo a costruire un rapporto prima inesistente con una persona che fino a qualche tempo prima non sapevi nemmeno esistesse. Specialmente uno come Dave, di cui conosciamo bene il passato. E invece ce l'ha fatta alla stragrande. Nonostante quel piccolo problema del capire che la parola 'Papà' si riferisce a lui. E quell'altro piccolo inconveniente di Tony Bennett hahahaha
L'inizio con Rossi e Morgan che si divertono a pescare dal secchio, con quelle grida di esultanza quando Derek finalmente lo centra, è stato fenomenale, ma in puro stile CM, il momento doveva essere spezzato dalla brutta notizia. Ovvio. Garcia sempre dolcissima e delicatissima.
Il caso è stato tosto. La disperazione di un padre che vuole a tutti i costi aiutare la figlia che si tramuta in follia omicida. Follia fino ad un certo punto, perchè ci vedo una agghiacciante razionalità e pianificazione dietro ogni suo gesto. Prima il random uccidere i donatori e quando nemmeno questo basta, ecco che inizia a sfoltire la lista d'attesa. E il titolo che si scopre solo alla fine, ovvero nel donatore anonimo che finalmente permette la tanto agognata operazione.
Come sempre Criminal Minds mi colpisce con la sua capacità di dare sempre continuità a tutto. Niente è mai lasciato al caso o semplicemente dimenticato. E quindi quella frase in precedenza solo accennata, qui viene mostrata nella sua genesi e vediamo quanto importante sia stato il sergente Scott per Rossi e per tutta la sua vita. 'Scars remind us where we've been, but don't have to dictate where we're going' (chiedo venia se non è esatta esatta, ma sto andando di memoria), ovvero 'Le ferite ci ricordano dove siamo stati, ma non devono determinare dove stiamo andando'. Un grandissimo rapporto che rimarrà sempre nella storia e nel cuore di Rossi.